Milano, 3 apr. (askanews) - "L'annuncio dei dazi Usa al 20% su tutte le produzioni europee, vini compresi, andrà inevitabilmente a colpire duramente anche la nostra Denominazione, che vede negli Stati Uniti il suo principale mercato di sbocco dove destiniamo oltre il 30% delle nostre esportazioni. Queste tariffe di fatto riguardano tutte le principali economie del mondo che alimentano una guerra commerciale dove ne usciremo tutti sconfitti e più poveri. Per questo il danno rischia di oltrepassare i confini statunitensi". Così il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci commenta i dazi reciproci annunciati ieri sera dal presidente Trump. "Queste misure avranno un effetto ad ampio spettro dove non solo il vino rischia di diventare un bene voluttuario sempre più inaccessibile per i consumatori ma allo stesso tempo andranno a colpire settori cruciali anche per la nostra economia locale come l'enoturismo" prosegue Bindocci, concludendo "ci appelliamo alle istituzioni e alle diplomazie europee affinché riescano a trovare un accordo con gli Usa per scongiurare una penalizzazione che colpirebbe in maniera inesorabile tutte le imprese".

Alla principale manifestazione enologica mondiale dedicata al vino italiano hanno partecipato del Consorzio del vino Brunello di Montalcino  106 cantine di cui 61 con stand

Si chiude un Vinitaly 2025 particolare, segnato inevitabilmente dall’annuncio dei dazi dell’amministrazione Trump. Se da un lato c’è ovviamente preoccupazione, dall’altro abbiamo riscontrato segnali positivi in fiera con la presenza di tanti buyer provenienti non solo dagli Stati Uniti ma anche dai mercati asiatici, dal Brasile, dal Nord Europa fino a Germania, Austria e Svizzera interessati ad acquistare i nostri vini”. Così il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci, nel corso dell’ultima giornata del 57° Salone internazionale dei vini e dei distillati.

Tra gli operatori esteri ha aggiunto Bindocciè stato particolarmente interessante incontrare delegazioni provenienti anche da aree emergenti perché ora più che mai è importante diversificare i mercati. Ovviamente confidiamo che la politica e la diplomazia europea facciano la loro parte per trovare un accordo con gli Usa che restano la piazza più importante per la nostra denominazione, dove di fatto non possiamo permetterci di perdere quote di mercato”.

Alla principale manifestazione enologica mondiale dedicata al vino italiano hanno partecipato – nella collettiva di oltre 800mq ospitata dall’ente consortile – 106 cantine di cui 61 con stand. Tra le novità presentate in fiera, la nuova carta geoviticola di Montalcino, la mappa ufficiale di proprietà intellettuale del Consorzio che identifica in maniera oggettiva i caratteri identitari del territorio.