Dopo “lo stop” (almeno per ora) del Nutriscore, l’etichetta a semaforo che la Commissione UE ha deciso di rimandare al 2024 ora la Commissione Ue ha fatto un passo indietro anche sull’esclusione dai programmi della promozione Ue per vino e carne, che escono così dalla lista nera dei prodotti dannosi per la salute.
Si tratta di un’altro stop importante per due settori basilari per l’agroalimentare italiano e tra i più colpiti dalla crisi innescata dal caro bollette e materie prime. Il settore enologico, secondo gli ultimi conti presentati dall’Uiv (Unione italiana vini), ha registrato l’ulteriore richiesta di aumento, il quarto in un anno, da parte dell’industria del vetro: +20% dal prossimo gennaio. Tra vetro, tappi, carta e capsule, le spese aggiuntive, secondo l’Uiv, toccano 1,5 miliardi nel 2022. Colpire la promotion sarebbe stato devastante.
I commenti di De Meo (FI – Ppe) e del ministro Lollobrigida
“Il pericolo è passato, non senza aver dovuto sgomitare per far sì che questo accadesse. Prendo atto con soddisfazione – dichiara il Presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo e componente della Commissione agricoltura, Salvatore De Meo – che la Commissione europea ha tolto carne e vino dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi per la salute dopo averli considerati, irragionevolmente, nocivi, addirittura suggerendo l’apposizione di un bollino nero e di un’etichetta di avvertimento visivo, come quella delle sigarette, anche sulle bottiglie di vino. Forza Italia si è sempre battuta – sottolinea il Presidente De Meo – durante questi mesi di dibattio, per evidenziare la differenza tra “uso” e “abuso”, ma, soprattutto, l’importanza di un consumo moderato e responsabile così come la necessità di aumentare le azioni di educazione alimentare. Questo “ripensamento” – conclude il Presidente De Meo – salvaguarda il comparto delle carni e dei vini europeo, ma anche il “Made in Italy”, che rischiavano di essere ingiustamente penalizzati e che, al contrario, devono essere ancor di più sostenuti soprattutto dopo la crisi post pandemica, gli affanni causati dal conflitto bellico e dalla conseguente crisi energetica».
A sua volta il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha definito un «grande risultato in Europa la decisione della Commissione di eliminare carne e vino dalla lista degli alimenti ritenuti dannosi per la salute. È una notizia importantissima per tutta la Nazione, una vittoria che abbiamo ottenuto lottando con determinazione a difesa delle eccellenze italiane».