A Cibus è andata in scena la quinta edizione del World Food Forum. Il titolo del Forum: “le sfide delle imprese e delle filiere per la sostenibilità dei sistemi alimentari: approccio globale dal suolo alla salute umana”
All’interno della cornice di Cibus, è andata in scena la quinta edizione del World Food Forum (WFF). Quest’anno il Forum si è concentrato sulla presentazione e condivisione, alle imprese presenti a CIBUS 2024, degli obiettivi e dei percorsi di lavoro dei tre grandi progetti di ricerca e innovazione, correlati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR, dedicati alle sfide che dovrà affrontare il settore agroalimentare italiano: il Centro Nazionale per le Tecnologie in Agricoltura Agritech, Fondazione OnFoods, il Progetto METROFOOD-IT insieme al Cl.uster A.grifood N.azionale C.L.A.N..
Al centro del dibattito, il ruolo dell’Italia come eccellenza alimentare a livello internazionale. Il settore agroalimentare è uno dei punti di forza del Made in Italy e, per mantenere saldo questo ruolo di leadership, risulta imprescindibile preservare e sviluppare una filiera alimentare sicura, sostenibile e di qualità, sempre più attenta all’autonomia produttiva e alla sovranità alimentare. Tra i tanti temi affrontati si è parlato degli impatti sui sistemi alimentari, della situazione geopolitica attuale e di come la capacità di vincere queste sfide complesse sia fortemente connessa alla scienza ed alla tecnologia, con particolare attenzione all’investimento sui giovani ricercatori e talenti ed alla creazione di partnership.
Durante il convegno, sono intervenuti importanti esperti dell’ambito agroalimentare e scientifico, rappresentanti di aziende alimentari ed esponenti delle istituzioni nazionali ed europee.
Dopo gli indirizzi di saluto ed introduzione, a cui hanno preso parte parte Franco Mosconi – Presidente delle Fiere di Parma, Paolo Martelli – Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma, Cesare Azzali – Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali, Paolo Mascarino – Presidente di Federalimentare e del Cl.uster A.grifood N.azionale C.L.A.N. e Vincenzo Colla – Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Regione Emilia-Romagna; si è tenuta una prima parte di interventi, coordinati da Sara Roversi – Presidente di Future Food Institute. Tra gli ospiti: Danilo Ercolini – Responsabile Scientifico del Centro Nazionale per le Tecnologie per l’Agricoltura Agritech, Daniele Del Rio – Presidente della Fondazione OnFoods, Claudia Zoani – Coordinatrice METROFOOD, ENEA – Dipartimento Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali e Gianni Galaverna – Coordinatore di Food-ER, Alleanza Emilia-Romagna per l’Educazione e l’Innovazione nei Sistemi Alimentari, Università degli Studi di Parma.
Paolo Martelli – Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma:
“L’argomento che viene proposto è molto interessante: sistema agroalimentare e sviluppo sostenibile in un approccio globale. La produzione di alimenti nel nostro Pianeta sta incontrando un aumento della richiesta e questo genera un ulteriore complessità che si connota per la necessità di salvaguardare l’ambiente, la qualità della produzione, la riduzione degli sprechi, la sostenibilità dell’intero sistema produttivo, senza dimenticare l’aspetto della salute, a 360°. In questo sta la complessità delle filiere agroalimentari. E’ necessario stabilire dei modelli sostenibili: un lavoro importante che spetta alle imprese e al settore della ricerca e dell’innovazione. L’Università degli Studi di Parma di Parma sta lavorando per questo e per essere sempre più responsabile del ruolo istituzionale che ha, per interagire soprattutto con tutto il territorio e le imprese.”
Paolo Mascarino – Presidente di Federalimentare e del Cl.uster A.grifood N.azionale C.L.A.N.: “Questo tema di discussione è sicuramente molto stimolante. Il settore agroalimentare italiano è molto forte e dobbiamo garantire sempre alimenti sicuri agli italiani, in quanto si tratta di uno dei mercati più esigenti in ambito di food. Anche in ambito di mercato estero, per noi è sempre molto facile: il cibo italiano, infatti, è sempre quello più apprezzato e ricercato, proprio per la grande qualità che lo contraddistingue. Il settore agroalimentare italiano non teme la concorrenza sui mercati europei, al contrario quello che più teme sono le regolamentazioni e le competizioni a livello di normative che vengono applicate. La competizione tra aziende e industrie del settore è quella che spaventa di meno. All’interno del mercato europeo possono esserci delle asimmetrie: una di queste sicuramente riguarda il fatto che in Europa possono entrare anche prodotti di qualità inferiore a prezzi più concorrenziali. L’Italia è sotto il punto di vista della sostenibilità uno dei modelli più all’avanguardia a livello planetario: la scienza e la ricerca nell’ambito agroalimentare vanno sempre tutelate e finanziate perché siamo uno dei paesi più forti e perché ci sia sviluppo bisogna continuare ad investire”.
Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali: “Il sistema alimentare italiano ha intrapreso da tempo il percorso verso un nuovo modello di produzione, più orientato alla tutela del suolo e della salute umana, un modello che deve confrontarsi però con la sua sostenibilità economica e con una crisi geopolitica che sta mettendo a dura prova tutte le transizioni in atto. In questo contesto, il World Food Forum offre l’opportunità di riflettere, in modo qualificato e con una visione internazionale, su come il mondo delle imprese ed il sistema della ricerca possano trovare insieme le soluzioni alle grandi sfide della sostenibilità”.
Vincenzo Colla – Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Regione Emilia-Romagna:
“Stiamo ragionando anche insieme all’Università per affrontare alcune crisi in atto tra cui quella geopolitica, di sostenibilità e demografica, trittico che diventa fondamentale nel nostro scenario. Per quanto riguarda l’Emilia Romagna c’è un trend sempre più rivolto verso gli Stati Uniti. L’America è diventata il primo mercato di Expo dell’Emilia Romagna, anche se prima era la Francia. Quasi l’80% dell’Export Europeo negli ultimi anni deriva da lì. Anche se con le nostre piattaforme abbiamo la necessità di stare anche nel mercato Asiatico, molto importante da raggiungere per noi. Un’altra area che dobbiamo tenere monitorata è quella del Nord Africa, soprattutto a livello logistico, perché è fondamentale, anche per i trasporti. Bisogna creare lavoro in ambito di sostenibilità e questo è necessario affinché si possa iniziare a pensare a un cambiamento, di cui questo settore ha realmente bisogno“.
“Quello di cui abbiamo bisogno -ha affermato Danilo Ercolini – Responsabile Scientifico del Centro Nazionale per le Tecnologie per l’Agricoltura Agritech- è un approccio integrato che ci può aiutare a raggiungere una dimensione il più sostenibile possibile. Con questi fondi stanziati dal PNRR abbiamo pensato a come tutti gli attori della ricerca nazionale e le imprese possano dare il loro contributo in base alle loro competenze specifiche. Bisogna avere a cuore la salute dell’ambiente ma anche il benessere del consumatore, garantendogli prodotti sani e realizzati in modo sostenibile. Noi come Agritech abbiamo a cuore questo tema e riteniamo che sia fondamentale garantire questi diritti alle persone. Siamo organizzati come un grande centro nazionale finanziato con i fondi del PNRR e i nostri obiettivi globali sono quelli di abbassare gli impatti ambientali delle produzioni agricole, avere un’agricoltura più resiliente e attenta alla sostenibilità, valorizzare le risorse del piano interno al meglio possibile e incrementare le strategie di tracciabilità. Il filo conduttore di tutte le nostre attività è quello di usare i progetti didattici e le diverse tecnologie sviluppati in Agritech al meglio possibile”.
Da parte sua Il Presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli ha sottolineato che “su 305 caseifici, entro cinque anni, più di cento casari saranno in età pensionabile. Sono in stato avanzato iniziative di formazione ma bisogna fare in modo che questo mestiere sia considerato attrattivo“.
Daniele Del Rio – Presidente della Fondazione OnFoods: “L’occasione del World Food Forum di quest’anno a CIBUS è senza precedenti, perché vede presentare e discutere insieme le 3 iniziative che il PNRR ha finanziato nell’ambito della ricerca sulla sostenibilità dei sistemi alimentari. Proprio come recita il titolo dell’evento principale, i tre grandi progetti PNRR centrati sulle produzioni alimentari ci garantiscono un approccio globale, dal suolo fino alla salute umana. È con grande orgoglio che Parma guida una di queste tre iniziative, il Partenariato Esteso OnFoods, che si occupa di alimenti dal punto di vista della sostenibilità, della sicurezza e del loro contributo alla salute del consumatore, partecipando poi attivamente alle altre due. Questa presenza è un’ulteriore riprova della centralità della nostra città nel contesto delle produzioni alimentari e della ricerca nel settore food. Ancora più importante è poi il fatto che queste tre grandi iniziative, unite oggi in questo World Food Forum, si muovano così bene in sintonia, completandosi e migliorandosi a vicenda, con un gioco di squadra che ci porterà ad un grande salto di competenze e competitività al termine del triennio di finanziamento”.
Gianni Galaverna – Coordinatore di Food-ER, Alleanza Emilia-Romagna per l’Educazione e l’Innovazione nei Sistemi Alimentari, Università degli Studi di Parma: “Il World Food Forum di quest’anno a Cibus 2024 è un’occasione molto importante per promuovere la sinergia tra il mondo della ricerca e il mondo imprenditoriale nel settore agro-alimentare, promuovendo ricerca e innovazione come strumenti fondamentali per affrontare le problematiche presenti e future. Allo stesso modo, risulta altrettanto importante la formazione di figure professionali in grado di affrontare le nuove sfide, adeguando la formazione universitaria e post-universitaria, promuovendo una nuova alleanza tra i settori della formazione, il settore produttivo e il governo dei territori, con una positiva e nuova sinergia tra pubblico e privato anche in questo contesto. Il progetto FOOD-ER, promosso e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, ha l’obiettivo di realizzare un hub di formazione e ricerca riconosciuto a livello internazionale e in grado di attrarre talenti e risorse per lo sviluppo di tutto il comparto agro-alimentare. L’Associazione FOOD-ER, tra tutte le Università e le aziende regionali, promuove la progettazione e la realizzazione di corsi universitari e post-universitari in lingua inglese, con l’obiettivo di incrementare l’internazionalizzazione della regione stessa, del mondo produttivo e attrarre nuovi talenti, caratterizzando così la Food Valley come punto di riferimento internazionale per la formazione universitaria nel settore agro-alimentare. Il progetto, avviato nel 2022, sta già raccogliendo i primi risultati con l’avvio di due corsi internazionali che hanno attirato numerosi studenti da tutto il mondo”.
Successivamente il convegno ha ospitato una tavola rotonda a cui hanno preso parte importanti esperti del mondo scientifico, alimentare e dell’innovazione, esponenti di aziende alimentari e delle filiere.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo De Castro- Parlamentare europeo, Vicepresidente della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale: “Voglio ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per realizzare e portare avanti nel tempo il World Food Forum. WFF nasce durante Expo 2015 per mettere a fuoco due elementi, molto attuali: la dimensione globale quando si parla di cibo e sicurezza alimentare, tematiche imprescindibili, l’innovazione e la ricerca. Oggi le risposte ai problemi legati alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità si possono trovare solo con una continua innovazione in entrambi gli ambiti. Innovazione globale e ricerca, sono due aspetti centrali che fanno del World Food Forum un evento globale che si pone l’obiettivo di trovare le risposte e le possibili soluzioni per fare dell’agroalimentare un settore sempre più in crescita e all’avanguardia”-
I lavori sono poi proseguiti nel pomeriggio con il Workshop: “Imprese, PNRR, sostenibilità dei sistemi alimentari”, rivolto alle aziende presenti a CIBUS con l’obiettivo di condividere la visione delle imprese partner nei progetti del PNRR. L’incontro è stato coordinato da Massimo Iannetta, responsabile divisione ENEA Biotecnologie e Agroindustria e Vicepresidente del Comitato Tecnico – Scientifico del Cl.uster A.grifood N.azionale C.L.A.N.. Tra i partecipanti: Agrocamera – Barilla – Bolton – Bonifiche Ferraresi – CIRFOOD – De’Longhi – Irritec S.p.A – Malteria Saplo Peroni – La Molisana – Relatech S.p.A.