Secondo quanto emerge da una ricerca di Unione Italiana Food, in occasione del World Pasta Day 2022 del 25 ottobre, ogni giorno nel mondo sono 75 milioni i piatti di pasta Made in Italy, cucinati sempre più all’italiana, con cottura al dente, meglio seguendo le ricette regionali.
Il mondo ha sempre più voglia di pasta (raddoppiati in 10 anni i consumi totali, da 9 a quasi 17 milioni di tonnellate), la chiama noodle, nudel, pâte, massa, fideos, macarrão… ma dappertutto se mangi pasta pensi Italia. Ne siamo i più grandi consumatori, con circa 23 chili annui pro-capite, ma anche quelli che più di tutti, producendola nei nostri pastifici o preparandola nelle cucine dei ristoranti di 5 continenti (oltre 2000 i locali certificati, secondo Fipe), la fanno conoscere al resto del mondo: nel 2021, il 61% della produzione nazionale di penne, fusilli &co è stata destinata all’estero. Parliamo di 2,2 milioni di tonnellate, in pratica 75 milioni di porzioni di pasta italiana che ogni giorno sono state proposte nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi.
Ma sarà poi vero che all’estero non la sanno cucinare?
Prima della pandemia, l’Economist, incoronava la cucina italiana (di cui la pasta è principe) come “la più influente al mondo”, davanti alla giapponese e a quella francese. Nel 2022 ci sono ben 10 ricette di pasta nella Top 30 della CNN sui “piatti italiani che tutti dovrebbero provare almeno una volta nelle vita”. E oggi la ricerca di Unione Italiana Food, realizzata in collaborazione con FIC – Federazione Italiana Cuochi e ITA – Italian Trade Agency, rivela come la pasta italiana viene proposta nel mondo, intervistando 60 cuochi e ristoratori italiani attivi in Germania, Francia, UK, USA, Giappone ed Emirati Arabi Uniti, tutti Paesi che rappresentano la spina dorsale e il futuro dell’export di pasta italiana.
Secondo la ricerca di Unione Italiana Food, per l’82% dei ristorati interpellati, (le punte più alte in Giappone e Francia), il consumo di pasta è aumentato, confermando una tendenza che avevamo già visto attiva nei consumi casalinghi, durante e dopo il lockdown). E infatti la pasta è molto importante nel determinare il successo del locale per il 67% dei ristoratori (addirittura l’80% in Francia e Germania). Il 50% dei consumi di pasta nei ristoranti è coperto da pasta secca lunga, come spaghetti, linguine, bucatini e soprattutto liscia.
Si cucina seguendo il modello consueto (67%, con aficionados soprattutto in Francia e in Giappone), con acqua che bolle e fuoco acceso fino al raggiungimento dei tempi previsti, poi scolata a condita o al massimo (30%) risottandola (cioè cuocendola in padella con il condimento). Praticamente sconosciuta – 2% solo negli USA – la cottura cosiddetta passiva (pochi minuti di bollore poi fino a quando viene scolata a fuoco spento). Curiosità: il 22% dei ristoratori serve maxi-porzioni oltre i 100 grammi (addirittura il 60% nell’insospettabile Francia).
In compenso, la filosofia della pasta al dente, che è di fatto sinonimo di approccio italiano alla pasta, si è affermata anche all’estero. Lo afferma l’82% dei cuochi interpellati. In Francia e USA la pasta è al dente praticamente in tutti i ristoranti. Mentre il 18% – con punte del 40% in Giappone – si “piega” al gusto locale che a volte la preferisce stracotta.
E sono anche pochi i compromessi rispetto agli usi locali: il 55% dei ristoranti serve ricette regionali italiane, il 31% ripropone la tradizione e solo il 14% ritiene che il glocal sia la strada giusta. Anche le ricette che hanno poco a che vedere con il Made in Italy scompaiono nel 73% dei ristoranti.
Lo stile dell’approccio alla pasta, di conseguenza, è all’insegna della tradizione o al massimo della tradizione rivisitata per il 65% dei locali. È molto limitato lo spazio per cucina creativa e all’avanguardia con protagonista la pasta. E la tradizione per eccellenza è quella mediterranea, a cui si ispirano il 53% dei ristoratori (e ben 9 ristoratori su 10 negli Emirati Arabi).
Per il 42% del campione il valore per eccellenza della pasta – anche in prospettiva – è la semplicità. Imbattibili, in questo senso, gli spaghetti con il pomodoro. Il 33% (80% in Francia) privilegia invece il concetto di salute e benessere. Solo 1 ristoratore su 10 (11%, che sale fino al 30% negli USA) parla invece di anima green della pasta.
Rimarca Riccardo Felicetti, Presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food: “Non abbiamo la presunzione di spiegare come si deve cuocere o condire un alimento che è stato ormai adottato da tutto il mondo. Ma oggi oltre il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportata, contro il 48% nel 2000 e il 5% nel 1955… Se la pasta italiana gode all’estero di tanto successo e ha un percepito estremamente positivo è merito del saper fare centenario dei pastai italiani. E di chi, nei ristoranti italiani nel mondo, la valorizza in piatti che trasmettono il piacere e la gioia del mangiare mediterraneo. Tra gli intervistati, un cuoco su 3 ci ha anche rivelato che ogni volta che prepara un piatto di pasta pensa agli insegnamenti della mamma o della nonna. Sarà forse questo mix di sapere e amore il segreto della pasta italiana? Di certo, oggi, anche in un presente difficile ed incerto, la pasta è un momento di felicità accessibile e quotidiano”.
A proposito di quotidianità, i contraccolpi di pandemia, geopolitica, caro prezzi ed energia mettono anche la pasta a confronto con i grandi temi globali. In Italia sono 24 milioni le persone che ancora nel 2022 sono state costrette a fare delle rinunce vivendo situazioni di disagio quotidiano (dati Rapporto Coop 2022) e, secondo l’ONU, 828 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021. Protagonista di infinite ricette antispreco e del giorno dopo, la pasta si conferma un alimento accessibile anche in un momento difficile per tutti. Per esempio, in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio EVO, una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto gustoso, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 euro. E negli Stati Uniti, considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 gr), una famiglia americana di 4 persone può mangiare un piatto di pasta spendendo la metà o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa.
Secondo i dati di International Pasta Organisation, l’Italia è il primo Paese produttore di pasta (con 3,6 milioni di tonnellate, precediamo Turchia e USA), e siamo anche i primi consumatori, con 23 kg procapite annui, davanti a Tunisia (17), Venezuela (15), Grecia (12,2). Se il 2021 ha registrato 2,2 milioni di tonnellate di pasta esportata, le elaborazioni di Unione Italiana Food su dati Istat rivelano nei primi sei mesi del 2022 un’ulteriore crescita (+9%). In valori assoluti, Germania, UK, Francia, USA e Giappone sono i mercati più strategici. Ma la voglia di pasta italiana registra crescite superiori al 40% verso Colombia, Paesi Bassi, Arabia Saudita.
Per la Giornata Mondiale della Pasta non poteva mancare il coinvolgimento dei social: da inizio anno le conversazioni social con hashtag #pasta (non ultimo il dibattito internazionale sulla cottura passiva) hanno coinvolto oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo. E così il 25 ottobre, i canali ufficiali di WeLovePasta.it animeranno una maratona social con hashtag #globalpasta. Con Tweet up, eventi Facebook, foto e Instagram stories influencer e pasta lover potranno condividere anche online l’amore universale per il piatto protagonista della nostra tavola e della Dieta Mediterranea.
Giunto alla 24ma edizione, il World Pasta Day è promosso da Unione Italiana Food e International Pasta Organisation. Partner del 2022 sono Italian Trade Agency, Federazione Italiana Cuochi e Pastaria.
La ricetta per gustare la pasta a colazione dello chef Valerio Braschi
Lo chef Valerio Braschi ricrea con la pasta una tazza di latte e cereali. La ricetta esalta la versatilità del prodotto e apre a nuove possibilità di utilizzo
Brioche e cappuccino? No, pasta soffiata con cannella in latte di cocco e mandorle per celebrare il World Pasta Day. E’ l’inedita ricetta ideata da Valerio Braschi, il più giovane vincitore della storia di Masterchef e chef estroso del ristorante 1978 di Roma, e WMF, celebre brand tedesco di prodotti per la cucina.
Un modo originale per esaltare la versatilità e aprire a nuovi possibili utilizzi della pasta, ingrediente principe della cucina italiana. In apparenza la ricetta si presenta come una vera e propria tazza di latte con cereali ma è realizzata con rigatoni soffiati e tagliati in piccoli cerchi e un “finto” latte di cocco e mandorle. Insomma, un piatto che lo chef ha pensato per gli amanti della pasta e per chi in cucina vuol vivere esperienze intense e ricercate. Unendo la pasta tipicamente italiana e un trend internazionale che vede sempre più spesso i nutrizionisti consigliarla per il primo pasto del giorno, Braschi ha ideato una preparazioni per sfidare anche i palati più competenti con tecniche di cucina moderne e innovative. La ricetta di Valerio Braschi sarà consultabile sui canali social e sul blog di WMF ed è un invito a mettere alla prova la propria creatività ai fornelli e festeggiare il World Pasta Day sin dalle prime ore del mattino.
Pasta soffiata alla cannella in latte di cocco e mandorla.
Ingredienti per 4 porzioni
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Rigatoni 200 gr
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Cannella in stecche 30gr
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Chiodi di garofano 5
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Anice stellato 1
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Cannella in polvere 5 gr
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Zucchero 500 gr
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Mandorle 300 gr
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Latte di cocco 500 ml
Preparazione
Per la pasta
Fare un infuso scaldando 1lt di acqua e aggiungendo 400gr di zucchero, i chiodi di garofano, l’anice stellato e la cannella. Raggiunti gli 80° spegnere il fuoco e lasciar aromatizzare per circa 3 ore.
Filtrare il tutto, portarlo a 80° e cuocerci al suo interno la pasta. Successivamente scolare la pasta, tagliarla a piccoli cerchi ed essiccarla in essiccatore a 60° per circa 4 ore.
Successivamente scaldare dell’olio in padella e friggere dentro i cerchi di pasta essiccati per circa 4/5 secondi, finchè saranno belli croccanti.
Condirli con pochissimo zucchero e una spolveratina di cannella in polvere.
Per il latte
Lasciare le mandorle una notte in ammollo in 600ml di acqua, successivamente frullare tutto e setacciare con una garza alimentare. Mescolare il liquido ottenuto con il latte di cocco, aggiungere lo zucchero, mescolare nuovamente e riseracciare ottenendo un composto liscio ed omogeneo.
Impiattare la pasta soffiata in una tazza, aggiungendo poi il finto “latte” di mandorle e cocco.
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Da sempre simbolo della tradizione culinaria italiana e tra i piatti più apprezzati al mondo, la pasta è molto più di un semplice alimento: è sinonimo di buonumore e genuinità e condividerla con le persone che amiamo è sempre un’esperienza indimenticabile. Fantasiosa e versatile, la pasta merita sempre un posto d’onore sulle nostre tavole e quale migliore occasione per festeggiarla in gran stile del World Pasta Day? Per tutti coloro che amano prepararla home-made o preferiscono affidarsi ai marchi preferiti, ma anche per i grandi fan del “piatto pronto”, Amazon.it offre la soluzione perfetta per gustarla al meglio!
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